Del nichel nei bijoux, dove come e perchè

Del nichel nei bijoux, dove come e perchè

“Che belli i vostri gioielli, li porterei sai ma io posso indossare solo oro e argento” “ho una catenina che in estate mi fa prurito e in inverno no, è normale?” “Ma i vostri gioielli contengono nichel?”  “mi hanno venduto un anello come argento ma poi mi ha fatto una brutta reazione, sono allergica all’argento?” “i vostri gioielli vanno bene per chi è allergico al nichel?” "Sono 'anallegici'? " 
In vista del periodo estivo si stanno intensificando un bel po' le domande che mi arrivano riguardo ad a dermatiti, allergie, e tutti i tipi di possibili reazioni conseguenti all'indossare gioielli quindi ho deciso di unire qui le cose che ho imparato in questi anni sull'argomento sperando possano esservi utili. 

Quando gioielli e bijoux "danno fastidio"
Solitamente i fastidi o problemi dermatologici che insorgono dopo aver indossato bijoux e gioielli sono conseguenza proprio della presenza di nichel, che viene aggiunto in lega ad altri metalli per aumentarne resistenza all'ossidazione, lavorabilità e brillantezza.
Il problema può insorgere in qualsiasi momento e a qualsiasi età, e con maggiore probabilità nel periodo estivo a causa dell'umidità e delle alte temperature. Anche gioielli che fino a quel momento non hanno mai causato irritazioni, possono all’improvviso rivelarsi nocivi. E poi purtroppo una volta sviluppata l’allergia tende a ripresentarsi per sempre.

Dove si trova il nichel:
E’ stato fino a qualche anno fa molto utilizzato nel bijou ma anche in gioielleria, dato che anche oro puro e argento e platino sono metalli troppo morbidi per essere trasformati in montature. Si trovava anche nelle cerniere, nei bottoni dei jeans, manici e chiusure di borsette, praticamente in tutta la minuteria metallica in commercio.
La percentuale di allergici è alta, ma purtroppo si tratta di un elemento molto difficile da sostituire. anche perchè quello che potrebbe essere il suo sostituto ideale, il palladio, è molto costoso.  Fortunatamente negli ultimi anni sono state istituite delle linee guida abbastanza restrittive. 
Ciò che crea allergia non è la presenza di nichel in sè, quanto piuttosto la quantità che l'oggetto ne rilascia e che viene assorbita dalla cute a causa della sua reazione chimica con umidità e calore. Per questo, i livelli di nichel oggi consentiti non sono indicati in quantità pure ma in "assorbimento entro un certo intervallo di tempo". 

Sintomi dell’allergia al nichel:
Sono abbastanza chiari e si manifestano quasi sempre nel punto stesso in cui la pelle è entrata in contatto col metallo. Nella maggior parte dei casi si prova un prurito molto forte, con sensazione di calore/bruciore attorno alla zona dove è avvenuto il contatto diretto. Più raramente chi è allergico trova eruzioni cutanee o macchie rosse secche sulla pelle, talvolta accompagnate da piccole vescicole molto irritate. La diagnosi ufficiale si ha con l'esame delle lesioni da parte del medico ed eventualmente con l'esposizione controllata alla sostanza tramite l'applicazione di una crema al nichel.

Fattori che aumentano il rischio di reazione allergica
- “età” dei gioielli. Più sono vecchi più probabilmente conterranno nichel. La normativa definitiva che ha ridotto drasticamente la quantità di nichel che un gioiello può rilasciare e vietato il commercio di tutto ciò che non risponde ai requisiti risale solo al 2013.
- contatto del metallo con zone della pelle più sensibili di altre, come il foro dell'orecchio o del naso.
- sudore. Con la traspirazione avviene una reazione chimica tra il sudore e il metallo dei gioielli che aumenta le probabilità di reazione negativa della pelle. 
- tracce di sapone e acqua sotto i gioielli. Soprattutto orecchini e anelli trattengono sempre qualche goccia di acqua dopo un bagno.

Precauzioni e soluzioni
- se si è consapevoli di avere una iper sensibilità o allergia al nichel chiedere sempre informazioni prima di ogni acquisto, richiedendo anche eventualmente delle certificazioni. Ricordando che la dicitura "prodotto anallergico" non significa nulla, i dati devono sempre essere supportati.
- lasciar respirare la pelle non indossando gioielli in tutte quelle situazioni in cui… non sono necessari. Mare, piscina, sport, notte….
- Toglierseli sempre prima di lavarsi, tutti, anche i preziosi, specialmente quando si fanno lavori domestici e le mani vengono lavate molte volte.
- passare uno strato di smalto trasparente (facendo attenzione che non contenga nichel :-) ) all’interno degli anelli o nelle parti che vengono a contatto con la pelle
- applicare un po’ di borotalco nel punto di contatto
- farsi prescrivere trattamenti dermatologici, anche se la loro efficacia è dimostrata solo sul breve periodo
- se si tratta di gioielli a cui teniamo particolarmente possiamo farli sottoporre a trattamenti galvanici come la rodiatura in grado di ricoprirli di una sottile patina protettiva (e nichel free) di altro metallo. Questi trattamenti hanno in genere una durata garantita di circa due anni, poi devono essere ripetuti. 

Aspettaevedrai e il nichel
I gioielli aspettaevedrai sono nichel free in tutte le loro parti. 
La struttura di base è sempre in ceramica o vetro, la parte metallica non necessita di particolare durezza ma funge semplicemente da montatura e la si può quindi tranquillamente realizzare senza nichel.

Le montature create nel nostro laboratorio contengono esclusivamente rame, stagno e argento, più alcune sostanze collanti non metalliche.  Le catenine e le minuterie sono in zama (alluminio, rame, zinco e magnesio), altre leghe nichel free o acciaio e provengono da produttori italiani certificati e in linea con le normative vigenti, così come patine e galvaniche eventualmente applicate. Vi chiediamo comunque di segnalarci sempre eventuali fastidi dermatologici insorti dopo aver indossato i nostri gioielli per poter approfondire il problema. 
 



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+ collana biglia che tornerà presto

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